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Manutenzione caldaia: quando farla e perché

Manutenzione caldaia: quando farla e perché

 La manutenzione si divide in due grandi sfere: quella ordinaria e quella straordinaria.

La manutenzione straordinaria della caldaia si verifica in presenza di guasti o anomalie eccezionali che limitano il funzionamento del macchinario.

La revisione obbligatoria, invece, è da effettuare periodicamente. Durante questo appuntamento, il tecnico incaricato controlla le parti più utilizzate dell’impianto e che, quindi, sono più soggette al rischio di degrado o usura. Successivamente procede con una pulizia generale dell’apparecchio e con il controllo fumi.

Quest’ultima parte della manutenzione ha come obiettivo quello di esaminare l’efficienza energetica della caldaia e va effettuato su qualunque dispositivo di riscaldamento con una potenza maggiore ai 10 kW. L’esame prevede l’uso di un test per controllare la regolazione del bruciatore: si misurano quindi i valori di tiraggio e la temperatura dei fumi di combustione. L’appuntamento è da ritenersi concluso quando sono stati determinati anche i valori inquinanti ed i parametri di sicurezza e risparmio energetico.

 

Ogni quando fare la manutenzione della caldaia

 

Secondo la norma vigente, la revisione della caldaia deve essere effettuata a partire dal quarto anno dalla data di installazione della macchina e, successivamente, deve ripetersi con una cadenza di due anni

A seguito di questa tipologia di controllo viene rilasciato un bollino della Regione Toscana, che conferma l’avvenuta analisi dei fumi di scarico e la trasmissione del rapporto di misura alle autorità competenti.

La manutenzione della caldaia, invece, ha cadenza annuale. Durante l’intervento il tecnico incaricato si occupa di controllare la caldaia e le parti in prossimità di questa. Oltre che ad essere obbligatoria annualmente per legge (D.P.R. 74/2013), la manutenzione ordinaria è fortemente raccomandata anche dalle case produttrici in quanto garantisce:

  • Maggiore sicurezza per chi utilizza il dispositivo;
  • Minor probabilità che si verifichino danni e guasti all’apparecchio stesso;
  • Un notevole risparmio economico, assicurato da un minor consumo di energia;
  • Riduzione delle emissioni

 

In caso di affitto, chi deve richiedere la manutenzione della caldaia? Salvo diverse indicazioni presenti nel contratto di locazione, la manutenzione deve essere richiesta anche se non si è il proprietario dell’abitazione, ma solo un affittuario.

 

A chi spetta la manutenzione della caldaia?

 

L’intervento di manutenzione della caldaia spetta al responsabile dell’impianto. Per responsabile dell’impianto si intende l’occupante dell’abitazione, qualunque titolo esso abbia: parliamo del proprietario in caso di abitazione privata, o di inquilino nel caso di affitto.

 

Perché fare la manutenzione della caldaia

 

Prendersi cura di qualcosa per conservarlo in modo ottimale vale per tutto, anche per la caldaia. Infatti, anche questa è soggetta ad usura nel corso del tempo, ma con regolari interventi di manutenzione è possibile preservare la sicurezza e l’affidabilità degli impianti e delle relative componenti.

 

Con manutenzione si intende una pluralità di attività che riguardano:

  • Diagnostica dell’impianto;
  • Eventuale risoluzione delle problematiche riscontrate;
  • Sistema di informazione che tenga conto del tempo trascorso dall’ultima manutenzione;
  • Compilazione e rilascio della documentazione

 

La mancata manutenzione, o una manutenzione non adeguata, possono essere causa di spiacevoli situazioni pericolose. Il consiglio è quello di rivolgersi ad aziende qualificate che offrano un servizio di monitoraggio e manutenzione, oltre che di gestione degli imprevisti.

 

Mancata manutenzione della caldaia: le sanzioni previste per chi non effettua regolari controlli

 

Se la manutenzione non viene effettuata, si corre il rischio di ricevere delle sanzioni. Secondo quanto stabilito dall'art. 15 del D.lgs. 192/2005, il proprietario – o l’inquilino – che non abbia provveduto alla manutenzione periodica può incorrere in una multa che va dai 500 ai 3.000 euro. Inoltre, se non si dispone del libretto d’impianto o non procede con il suo aggiornamento, si incorre nella possibilità di applicazione di una sanzione compresa tra i 500 e i 600 euro; tutto ciò oltre agli oneri per l'effettuazione dei controlli mancati, con una spesa che può oscillare, a seconda dei casi, dai 50 ai 200 euro.

 

In conclusione, oltre che per evitare sanzioni gli obiettivi della manutenzione periodica sono:

  • Evitare cortocircuiti della rete elettrica;
  • Prevenire fughe di gas e accumulo di monossido di carbonio;
  • Evitare l’insorgenza di guasti e pericolose anomalie;
  • Diminuire l’inquinamento;
  • Risparmiare energia;
  • Assicurare un corretto funzionamento della caldaia.

 

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